Con grande gioia accogliamo la nomina di don Michele Pezzella ad assistente diocesano per il Settore Giovani dell’Azione Cattolica di Napoli. La nostra gratitudine è anzitutto al Signore per questo grande dono e al nostro Arcivescovo Crescenzio per questa nomina che dimostra ancora una volta la cura paterna e l’attenzione verso l’Azione Cattolica. Nella vita dell’associazione, l’assistente ha un «ruolo decisivo in ordine alla formazione di coscienze di laici coerenti, forti, capaci di vita cristiana autentica» (Progetto Formativo) e l’Azione Cattolica crede che la corresponsabilità tra laici e presbiteri, che si nutre dell’amicizia spirituale, sia un valore aggiunto a servizio di un’Ac più missionaria e più popolare. A don Michele assicuriamo la nostra preghiera e porgiamo i nostri auguri, nella speranza che questo nuovo servizio all’Ac e alla Chiesa diocesana sia pieno per lui di doni dello Spirito, certi che la sua presenza tra noi sarà feconda ricchezza in particolare per i giovanissimi e i giovani della nostra amata Chiesa diocesana e per tutta l’Azione Cattolica di Napoli. A don Costantino Rubini va la nostra riconoscenza e gratitudine per la dedizione e la passione che hanno caratterizzato il suo servizio di assistente diocesano per il Settore Giovani in questi anni. Certi che le responsabilità passano, ma le relazioni restano, continueremo in altro modo sempre insieme a servire la nostra bella Chiesa diocesana.
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Il saluto di don Michele Pezzella
«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Gv 15,16)
Ringrazio il Signore che mi ha chiamato ad essere cristiano e presbitero. Ed è stato proprio nel giorno in cui facevo memoria dell’anniversario di ordinazione che mi è giunta la chiamata del Cardinale Arcivescovo a “riprendere il largo” (cf. Lc 5,4) per una nuova esperienza di apostolato. Essere assistente del Settore Giovani di Ac della nostra diocesi di Napoli, da un lato mi riempie di gioia perché questa nomina giunge veramente in modo inaspettato, facendomi ben sperare che sia volontà di Dio; dall’altro, mi spaventa perché sarebbe un’esperienza totalmente nuova, a motivo della mia assenza dall’Ac da più di dieci anni. Ripensando al mio passato, devo molto all’AC perché ho mosso i primi passi in parrocchia proprio come educatore Acr nella parrocchia San Ludovico d’Angiò in Marano. Lavorare insieme avendo come orizzonte non solo il proprio gruppetto di “acierrini” ma l’intera realtà ecclesiale – qual è la parrocchia, il decanato e la diocesi tutta – mi è ritornato di grande aiuto in questi sei anni di formazione in seminario come educatore dei futuri presbiteri. Ricordo ancora l’incontro che ebbi con il segretario della Congregazione per il clero, l’arcivescovo Jorge Carlos Patrón Wong, in visita al nostro seminario. Disse a noi educatori che il formatore deve essere aiutato, nel proprio percorso spirituale, a scoprire che la sua missione in seminario non è una semplice “parentesi ministeriale”, ma una chiamata specifica, potremmo dire una “vocazione nella vocazione”; ciò significa che l’arte dell’accompagnamento sacerdotale, anche al di là degli anni spesi nella formazione seminaristica, dovrà diventare un tratto caratteristico del suo ministero, da espletarsi magari nel tempo in diverse forme, a servizio della Chiesa. Spero, in quest’ottica, che il contributo che darò in Ac sia anche nel formare i giovani ad un’esperienza discepolare, che avvicini a Cristo e permetta di conformarsi sempre più a Lui. Essere chiesa è l’invito che vorrei, fin da subito, lanciare a me e a coloro con i quali mi ritroverò a collaborare in questo triennio, facendo del laicato, formato e impegnato ad incarnare il Vangelo, la risorsa e la risposta alla decadenza di valori e di entusiasmo che di tanto in tanto serpeggia nella nostra città. Ringrazio gli assistenti e i laici responsabili dell’Ac di Napoli che mi hanno contattato in questi giorni, mostrandomi grande benevolenza e affetto; esprimo, inoltre, riconoscenza a don Costantino Rubini, al quale succedo nella nomina di assistente, per avermi incoraggiato ad accogliere questo impegno che egli ha profuso negli ultimi nove anni; non ultimi, ringrazio i miei superiori nelle persone del Cardinale e dei vescovi ausiliari per aver creduto ancora una volta in me, affidandomi un incarico così delicato e impegnativo. So di non sapere molto ma, quel poco che so se costruito insieme agli altri sarà fatto bene e meglio. Desideroso di iniziare questa nuova avventura, affido me stesso e ciascuno di voi all’intercessione premurosa della nostra Madre celeste in questo mese di maggio a lei dedicato: Ella ci invita a fare quello che Egli ci dirà (cf. Gv 2,5).
don Michele Pezzella
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Il saluto di don Costantino Rubini
Una storia bellissima
Sono passati nove anni, davvero tanto tempo, ma il mio spirito ne serba ogni momento con gratitudine, come parte della mia storia che è anche storia di un Dio che si è fatto carne per essere il cuore del mondo. È una “cosa bella” mi fu detto all’epoca dal vescovo ausiliare Antonio Di Donna quando mi chiamò per propormi di diventare assistente diocesano di Azione Cattolica per il Settore Giovane. Ed è stata davvero una “cosa bella”, anzi bellissima, da farmi commuovere se ci ripenso. Ma le cose belle non è detto che siano semplici, senza intoppi, senza sudore e tempo da dedicare, senza passione ed intelligenza da profondere, assolutamente questa è un’illusione di una bellezza superficiale che non dona senso e non attrae per la vita. Le cose belle sono impegnative, ma ti attirano fino a farti superare difficoltà che pensavi di non poter vincere, fino a farti superare te stesso, fino a renderti una persona migliore e, per me, anche un sacerdote migliore. L’Azione Cattolica per me è stata una realtà bellissima, fatta di volti e di voci che mentre scrivo mi passano per la mente e mi si stringe il cuore per la gioia e la tenerezza che mi suscitano, per la grazia di aver condiviso un tratto di vita e di servizio con loro, per tutto ciò che mi hanno insegnato e donato. In questi nove anni ho visto crescere generazioni di ragazzi, ho visto maturare giovani uomini e donne che hanno costruito la loro vita facendo scelte importanti all’interno della Chiesa e del vivere civile; ho vissuto con tanti di loro la passione e la serietà dell’impegno associativo, come la gioia e la leggerezza di chi si vuole bene con semplicità; ho visto, in questi anni, la bellezza nel volto e nelle storie di tanti, la comunione nella diversità vissuta come scelta quotidiana di vita, il sostegno nella stanchezza, la condivisione nella festa. In questi anni, insomma, ho visto e ho vissuto una bella porzione di Chiesa a servizio di tutta la Chiesa, ecco l’Azione Cattolica. Grazie di questa “storia bellissima”, vi porterò per sempre nel mio cuore e nel cuore di Dio.
Con affetto e stima
don Costantino Rubini